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LIFESTYLE & LONGEVITY

ESERCIZIO FISICO E MIOCHINE

ESERCIZIO FISICO E MIOCHINE - Dott. Paolo Queirazza

La  sedentarietà è un importante fattore di rischio per le principali malattie non trasmissibili (NCD), tra cui possiamo annoverare le malattie cardiovascolari, le malattie respiratorie croniche (ad es. asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva), il diabete melllito di tipo 2, malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson) e il cancro.

Q ueste malattie condividono meccanismi fisiopatologici comuni come l’infiammazione cronica di basso grado, lo stress ossidativo e le alterazioni mitocondriali. 

Sappiamo che l'infiammazione sistemica cronica di basso grado è associata alla maggior parte delle malattie non trasmissibili (NCD) ed è caratterizzata da concentrazioni elevate e persistenti di citochine pro-infiammatorie circolanti. 

Oggi è acclarato dalla letteratura scientifica che l’esercizio fisico regolare è in grado di ridurre i fattori di rischio correlati alle malattie croniche. 

La contrazione dei muscoli scheletrici, come avviene durante lo sforzo, rilascia miochine, che hanno un meccanismo di funzionamento simile agli ormoni ed esercitano effetti endocrini specifici sul grasso viscerale e sugli altri depositi di grasso ectopico.

Tra queste troviamo l’interleuchina 6 (IL-6), il BDNF (Brain Derived Neurotrophic Factor) e l’irisina.

Le fibre muscolari rilasciano la miochina interleuchina 6 (IL-6), che esercita i suoi effetti attraverso l'attivazione dell'AMPK.

La stimolazione dell’AMPK (protein kinasi AMP attivata), fa parte di una via di segnalazione cellulare in grado di aumentare l'assorbimento del glucosio e l'ossidazione dei grassi.

Il BDNF o Brain Derived Neurotrophic Factor è una neurotrofina, viene secreto dal muscolo scheletrico durante lo sforzo fisico e agisce come un modulatore chiave del metabolismo, favorendo la degradazione dei grassi (β-ossidazione) e facilitando l’assorbimento del glucosio nelle cellule, regolato dall’insulina, aumentando i livelli del trasportatore GLUT4 nel muscolo.

Il BDNF inoltre, contribuisce direttamente al rafforzamento delle giunzioni neuromuscolari e alla rigenerazione muscolare, sostenendo il pool delle celllule satellite, che sono cellule staminali.

L'irisina è una miochina generata dall’esercizio fisico, che induce la peroxisome proliferator-activated receptor-γ coactivator 1-α (PGC1α), una proteina trascrizionale in grado di attivare numerosi geni, tra cui quello, altamente espresso nel muscolo, che genera appunto l’irisina.

L’irisina, prodotta dalla contrazione muscolare, viene rilasciata in circolo e agisce con effetto endocrino sui tessuti bersaglio.

Le sue azioni principali sono la stimolazione del browning del tessuto adiposo e la termogenesi.

Il browning è la conversione del tessuto adiposo bianco (WAT) in tessuto adiposo bruno (BAT).

L'irisina sovraregola l'espressione della termogenina o uncoupling protein-1(UCP-1), un regolatore della proprietà termogenica del grasso bruno.

L’irisina media questo processo attraverso la fosforilazione della proteina p38 protein chinasi mitogeno attivata (p38 MAPK)

con il supporto inibitorio delle  vie di segnalazione di ERK (extracellular signal-regulated kinases).

Inoltre, l'irisina induce l'espressione della betatropina, un ormone che promuove la proliferazione delle cellule beta pancreatiche e di conseguenza migliora la tolleranza ai carboidrati.

Sulla base delle sue azioni è possibile affermare come l’irisina possa potenzialmente prevenire malattie importanti come l'obesità e il diabete di tipo 2.

 

 

 

CIBI SPAZZATURA O SCELTE SBAGLIATE?

CIBI SPAZZATURA O SCELTE SBAGLIATE? - Dott. Paolo Queirazza

- MERENDINE

- BEVANDE GASSATE E ZUCCHERATE

- PASTI VELOCI DEI FAST FOOD

- SNACK SALATI

 

Le aziende progettano alimenti ipercalorici, con tecnologie avanzate per attirare sempre maggiori clienti, che vengono attratti da queste golosità, perdendo un po’ di responsabilità personale e la capacità di orientarsi attraverso scelte più salutari, piuttosto cadendo in una sorta di dipendenza ed una via rapida per saziarsi. 

Anche se nono possiamo scegliere completamente quello che è il nostro peso, dobbiamo considerare che esso è anche il frutto di scelte e comportamenti quali quanto mangiamo, quanto spesso mangiamo, cosa mangiamo e quanta attività fisica facciamo, che contribuisce al bilancio tra calorie introdotte e calorie consumate.

STAI PIÙ IN PIEDI E MIGLIORA LA TUA SALUTE

STAI PIÙ IN PIEDI E MIGLIORA LA TUA SALUTE - Dott. Paolo Queirazza

Essere attivi quotidianamente e camminare di più a piedi, salire le scale o naturalmente, allenarsi e quindi evitando il più possibile di stare troppo a lungo seduti migliora la nostra salute e abbassa i rischi di sviluppare alcune malattie, come quelle cardiovascolari e il diabete di tipo II.

Infatti, la sedentarietà provoca una minore richiesta energetica per cui i grandi gruppi muscolari richiamano meno glucosio dal sangue e la lipasi lipoproteica, l’enzima che abbatte i grassi nel sangue, riduce notevolmente la sua attività.

La termogenesi non da esercizio migliora quindi la nostra spesa energetica, con importanti benefici in tema di salute e benessere.

 

 

 

CONSUMO DI PROBIOTICI E SALUTE DEL CERVELLO

CONSUMO DI PROBIOTICI E SALUTE DEL CERVELLO - Dott. Paolo Queirazza

Ci sono numerosi studi che hanno portato a delle conclusioni, nel contempo affascinanti e straordinarie e che legano i probiotici, comunemente noti come fermenti lattici e il cervello.
Ad esempio, gli scienziati dell'UCLA hanno condotto una ricerca, con una apparecchiatura speciale, la risonanza magnetica funzionale (fMRI) ed hanno evidenziato, come i probiotici abbiano un effetto significativo sulla funzionalità del cervello.
La registrazione con fMRI veniva effettuata, nel mentre i partecipanti guardavano immagini, in grado di suscitare emozioni significative;
si è visto che i cervelli dei soggetti che assumevano probiotici, lavoravano in modo diverso da quelli che non li assumevano e che invece assumevano un placebo.
I gruppi placebo, quindi senza probiotici, stimolati da tali immagini, hanno mostrato una chiara attività
nelle aree sensoriali ed emotive del cervello mentre le scansioni ricavate dalla fMRI di quelli del gruppo probiotico, hanno rivelato attività nella corteccia pre-frontale, dove invece si svolgono le funzioni cerebrali superiori come la memoria, il pensiero, la capacità di ragionamento e pianificazione, le capacità percettive e di azione e di autocontrollo.
Infatti, gli scienziati dell'UCLA hanno scoperto un legame tra pensiero superiore e probiotici, che nei soggetti testati hanno consentito di controllare le emozioni migliorando la loro capacità di concentrazione e di rispondere a stimoli emotivi.
Uno studio che supporta ulteriormente le chiare connessioni tra probiotici e salute del cervello, memoria, umore e capacità di pensiero.
Sono azioni che si aggiungono a quelle ben più note dei probiotici nel migliorare la digestione e ridurre meteorismo e gonfiore addominale.
Sulla base di queste conoscenze è ancora più importante cominciare ad inserirli in una dieta corretta.

 

FAT BURNING: I meccanismi derivati dall’esercizio fisico

Il grasso addominale è correlato all’aumento del rischio di malattie cardiache e metaboliche.

È risaputo che l’attività fisica riduca il tessuto adiposo viscerale, che circonda gli organi interni nella cavità addominale ma ad oggi, alcuni dei meccanismi coinvolti, non sono stati completamente chiariti.

Molti studi evidenziano che l’adrenalina provochi questo effetto.

Questo ormone interviene nel “fight or flight” response (attacco o fuga), e com'è intuibile dal suo nome, questa reazione ha  lo scopo di preparare l'organismo, in tempi brevissimi, ad uno sforzo intenso, come può essere l’attività fisica.

In questa reazione chimica, il grasso dalle cellule grasse e il glucosio presente nel fegato vengono metabolizzati immediatamente per creare una fonte costante di energia.

Una recentissima ricerca, condotta dagli scienziati dell'Università di Copenaghen, ha identificato anche il ruolo dell'Interleuchina 6 (IL-6), nel meccanismo metabolico innescato dall’attività fisica, che provoca la riduzione del grasso addominale viscerale.

La ricerca ha evidenziato che una particolare proteina di segnalazione, chiamata appunto IL-6, gioca un ruolo chiave nella degradazione dei lipidi. 

I ricercatori, studiando l’Interleuchina-6, hanno visto che regola il metabolismo energetico, viene rilasciata dal muscolo scheletrico durante l'esercizio e stimola la lipolisi in individui sani. 

Nello studio dell'Università di Copenaghen, sono stati arruolati soggetti adulti obesi ed è stato valutato sia il ruolo dell’attività fisica, utilizzando sessioni di esercizi in bicicletta, sia il ruolo dell’Interleuchina-6.

I ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica per valutare la massa del tessuto adiposo viscerale all'inizio e alla fine dello studio.

I risultati di questo lavoro indicano che il tessuto adiposo viscerale, ossia quello che circonda gli organi interni nella cavità addominale può essere ridotto con l'attività fisica.

La cosa sorprendente è che questo risultato non è stato raggiunto dai soggetti che sono stati anche trattati con Tocilizumab, un farmaco che blocca la segnalazione di interleuchina-6 ed è attualmente approvato per il trattamento dell'artrite reumatoide.

Quindi esiste la possibilità che l’interleuchina-6 influenzi l'utilizzo dei grassi e dei carboidrati, per generare energia e riduca la massa grassa viscerale da sola.

In conclusione, il messaggio da portare a casa è di essere attivi sempre e continuare a fare esercizio fisico.

Infatti, l'esercizio fisico è utile per promuovere una salute migliore e ora sappiamo che l'allenamento, svolto con regolarità, riduce la massa grassa addominale e quindi potenzialmente anche il rischio di sviluppare malattie cardio-metaboliche.

Dott. Paolo Queirazza

Dott. Paolo Queirazza

Dott. Paolo Queirazza