Guardando la pelle del viso in uno specchio, la prima cosa a cui si potrebbe pensare è che essa rappresenti una copertura decorativa, ma in realtà non è così.
Essa è un organo molto importante, che ha numerose funzioni e rappresenta la prima linea di difesa del corpo, proteggendolo dall’ambiente esterno, particolarmente dal sole.
Inoltre, previene eccessive perdite di acqua dall’organismo e protegge dalle infezioni.
Si pensi inoltre alle funzioni sensoriali della pelle come il tatto, la possibilità di sentire dolore e i cambiamenti di temperatura.
La pelle è formata da tre strati: l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo. L’epidermide è lo strato più esterno e funziona come una barriera per l’ambiente circostante; per questo motivo essa è sottoposta costantemente ad usura; pertanto, le cellule da cui è formata, denominate cheratinociti, muovono dai piani profondi dell’epidermide verso la sua superficie, rinnovandosi continuamente e rimpiazzando le cellule ormai inservibili.
I cheratinociti producono una grande quantità di cheratina, che costituisce una protezione superficiale.
Nell’epidermide inoltre si trovano i melanociti, che producono uno speciale pigmento chiamato melanina.
La formazione di questo pigmento è indotta dalla radiazione ultravioletta della luce solare e la sua funzione è quella appunto di proteggere la pelle dai raggi solari.
Lo strato sottostante l’epidermide viene denominato derma. Esso risulta principalmente composto da un reticolo di fibre collagene ed elastiche che decorrono in una sostanza gelatinosa chiamata sostanza fondamentale.
Il collagene e le fibre elastiche, che sono responsabili della resistenza e dell’elasticità della pelle, vengono sintetizzati da cellule denominate fibroblasti, che sono sparsi un tutto il derma.
La sostanza fondamentale risulta principalmente costituita da acido ialuronico e condroitin solfati. Queste sostanze vengono anch’esse sintetizzate dai fibroblasti e sono in grado di trattenere molta acqua e sono quindi responsabili del mantenimento della corretta idratazione della pelle, dandole il naturale turgore.
Il derma provvede inoltre a fornire ossigeno all’epidermide, non essendo quest’ultima provvista di vasi sanguigni, e tutti i nutrienti necessari quali ad esempio aminoacidi, vitamine e minerali.
Lo strato immediatamente sottostante al derma è il tessuto sottocutaneo che contiene le cellule adipose. Nel viso è grandemente responsabile di conferire un volume appropriato alla pelle.
L’invecchiamento comporta notevoli cambiamenti a carico della pelle.
Si devono distinguere due forme di invecchiamento cutaneo: l’invecchiamento cronologico o cronoaging e l’invecchiamento indotto dalla radiazione solare, il cosiddetto fotoaging.
Il cronoaging è legato al trascorrere del tempo ed è geneticamente determinato mentre l’invecchiamento legato alla esposizione cronica alla luce solare, in pratica si sovrappone all’invecchiamento cronologico.
In effetti, la percezione di una pelle con aspetto vecchieggiante, spesso corrisponde più strettamente al fotoaging piuttosto che al cronoaging, basti pensare alla grande differenza tra la pelle di una persona che si è costantemente sottoposta alla radiazione ultravioletta della luce solare e quella che si è esposta con criterio ed ha usato sempre una fotoprotezione.
Quindi la genetica è sì importante ma ancora di più conta come la pelle viene trattata nel corso della vita
Il cronoaging si manifesta con cute pallida, sottile, poco elastica, secca e con la presenza di rughe sottili.
Questo è dovuto al fatto che, a livello dell’epidermide, il processo di rinnovamento delle cellule si riduce, le fibre collagene ed elastiche subiscono dei danni nella loro struttura e l’acido ialuronico e i condroitin solfati del derma diminuiscono.
Il fotoaging si manifesta invece con una colorazione giallastra della cute, con una pigmentazione irregolare e presenza di macchie, con una grana cutanea ruvida, con assenza di elasticità e con la formazione di grossolane rughe e solchi.
Il danno si evidenzia sia a livello dell’epidermide (ispessimento e macchie) sia a livello del derma, dove si verifica un aumento dell’elastina e una diminuzione del collagene. (elastosi solare).
In realtà, si verifica un danno dei fibroblasti con conseguente loro malfunzionamento e sintesi di collagene ed elastina anormali.
Questo provoca un tentativo di riparazione che però genera un alterato rimodellamento del derma.
Si verifica inoltre un aumento di volume dei melanociti.
Il sole produce una enorme quantità di luce e calore senza i quali la vita sulla terra non sarebbe possibile ma assieme a questi raggi benefici ne esistono altri che noi non vediamo e che sono dannosi: la radiazione ultravioletta (UV). Parte di questa radiazione è riflessa dalla pelle e parte viene assorbita dalla melanina.
La radiazione ultravioletta induce la formazione di radicali liberi dentro la pelle, in modo specifico nell’epidermide e nel derma.
I radicali liberi sono molecole altamente aggressive che tendono ad attaccare elementi vitali della pelle, danneggiano le sue cellule, le sue strutture di sostegno, quali ad esempio il collagene, e conducono in tal modo, ad accelerare l’invecchiamento della pelle.
Le cellule della pelle sono equipaggiate con delle sostanze chiamate enzimi antiossidanti, che combattono contro l’azione negativa dei radicali liberi.
Anche le vitamine A, C, E possiedono una forte capacità antiossidante e quindi di intercettare i radicali liberi.
Comunque quando la pelle è esposta cronicamente alla radiazione solare, i normali meccanismi antiossidanti di difesa non riescono a tenere il passo con la costante produzione di radicali liberi, per cui si verifica un danno nelle strutture della pelle.
L’elastosi solare, che come già detto è il danno provocato dalla radiazione UV, rende conto della maggior parte delle rughe profonde che si formano sulla pelle del viso.
Esistono inoltre fattori che possono peggiorare l’azione negativa dei raggi UV e questi sono: l’alcool, il fumo, una alimentazione non corretta, lo stress.
Inoltre, per la donna, con l’avanzare degli anni, si verificano modificazioni nell’assetto ormonale e la cute è un organo ormone dipendente per la presenza di recettori specifici estroprogestinici ed androgenici.
Gli estrogeni regolano il trofismo e quindi il nutrimento della pelle, l’attività dei fibroblasti e quindi la produzione di collagene, elastina e mucopolisaccaridi, aumentano il flusso sanguigno e influiscono sulla produzione quantitativa e qualitativa delle ghiandole sebacee e sudoripare.
Le manifestazioni cliniche legate alla carenza ormonale sono carettarizzate da una cute secca, pallida, opaca e comparsa di rughe.
By Dott. Paolo Queirazza
Medicina e Chirurgia Estetica - Genova