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RACCOLTA ARTICOLI SCIENTIFICI

IMPARA A CONOSCERE GLI INTEGRATORI SPORTIVI : L'ARGININA

IMPARA A CONOSCERE GLI INTEGRATORI SPORTIVI : L'ARGININA - Dott. Paolo Queirazza

L’arginina è un aminoacido, il cui nome deriva dal latino Argentum, perché la prima volta venne isolata facendone precipitare il sale d’argento.

È considerato un aminoacido condizionatamente essenziale ed è coinvolto in importanti funzioni biologiche:

- Sintesi proteica. 
- Metabolismo energetico
- È un precursore dell’ossido nitrico,potente vasodilatatore, che aiuta a convogliare l’ossigeno e le sostanze nutritive nei tessuti e nei muscoli, ottimizzando la performance sportiva
- È un precursore della creatina, che aumenta la forza e la potenza
- Ha una potente azione detossificante: essendo un prodotto intermedio del ciclo dell’urea, favorisce l’eliminazione dell’ammoniaca e per questo motivo contrasta il senso di fatica determinato dall’accumulo di ammoniaca
- Potenzia le nostre difese immunitarie perché stimola la produzione di linfociti T

Possiamo quindi schematizzare le sua azioni principali:

- Aumenta la forza e la potenza
- Incrementa i livelli di energia
- Migliora il recupero
- Favorisce la performance sportiva
- Contribuisce al mantenimento della salute del sistema cardiovascolare

L’assorbimento dell’arginina è ottimizzato con la formulazione Arginina Alfa-Ketoglutarato, il sale dell’arginina ottenuto grazie alla combinazione di due molecole di di arginina e una di alfa-ketoglutarato. L'associazione con alfa-ketoglutarato migliora sia la stabilità dell’arginina in ambiente liquido sia le sue proprietà ergogeniche, considerando che l'alfa-ketoglutarato è un prodotto intermedio basilare del ciclo di Krebs.

By Dott. Paolo Queirazza

Medicina e Chirurgia Estetica - Genova

'SUGAR FACE': TROPPI ZUCCHERI INVECCHIANO LA PELLE

'SUGAR FACE': TROPPI ZUCCHERI INVECCHIANO LA PELLE - Dott. Paolo Queirazza

I cibi ricchi di zucchero provocano molti danni al nostro organismo tra cui resistenza all’insulina e diabete ma un loro consumo eccessivo genera anche un invecchiamento precoce della pelle.

Infatti, numerose ricerche scientifiche dimostrano che, una dieta non equilibrata, troppo ricca di zuccheri (es.: zucchero bianco, carboidrati raffinati come pane bianco, grissini, dolci e inoltre le bevande gassate) altera la struttura e la funzione del collagene, che purtroppo già di per se, tende a diminuire con il passare degli anni.
Gli zuccheri in eccesso si legano alla proteina del collagene e si formano dei composti chiamati AGE (Advanced Glycation End Products)
Questa reazione danneggia il collagene, che perderà le sue funzioni di elasticità e sostegno, generando una cute meno compatta; inoltre, sempre per causa degli AGE si instaura un processo infiammatorio, che altererà ulteriormente la cute.
'Sugar Face' è un termine usato per definire i segni di invecchiamento precoce, che compaiono sulla pelle a causa di questo processo.
Non eccedere con l’introduzione degli zuccheri, soprattutto semplici e raffinati, consente di effettuare un’efficace azione preventiva sul processo di invecchiamento e quando si è deciso di sottoporsi ad un trattamento medico estetico, si avranno risultati migliori e più duraturi nel tempo.

 By Dott. Paolo Queirazza

 Medicina e Chirurgia Estetica - Genova

 

 

IL CONSUMO DI PESCE E DI OLIO DI PESCE RINGIOVANISCONO LA TUA PELLE?

IL CONSUMO DI PESCE E DI OLIO DI PESCE RINGIOVANISCONO LA TUA PELLE? - Dott. Paolo Queirazza

IL CONSUMO DI PESCE E DI OLIO DI PESCE RINGIOVANISCONO LA TUA PELLE? VEDIAMO QUALCHE CONSIGLIO UTILE TRA LE NOVITÀ DELLA RICERCA

L’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico) sono acidi grassi omega-3 e sono importantissimi sia per l’elasticità delle membrane cellulari, che per per il buon funzionamento delle cellule stesse.
Sono definiti acidi grassi poliinsaturi PUFA e derivano dall’acido grasso essenziale acido linolenico, che l’organismo non è in grado di produrre e che deve quindi essere assunto con la dieta.
EPA e DHA hanno una ben nota azione protettiva sulla comparsa di malattie cerebrovascolari ma
sono importanti anche in tema di anti-aging, vediamo perché.
Si è visto che EPA e DHA diminuiscono il tasso di accorciamento dei telomeri, che costituiscono la parte terminale dei cromosomi, ovvero la struttura in cui si presenta il DNA dentro le cellule.
La lunghezza dei telomeri è direttamente correlata al tasso di invecchiamento e alla longevità di una persona, il che è intuitivo, perché l’accorciamento del DNA durante le ripetute replicazioni cellulari, che avvengono nell’organismo, alla lunga potrebbe favorire delle disfunzioni nelle cellule e di conseguenza favorire il processo di invecchiamento.
La fonte più comune di EPA, che è il precursore del DHA, è il consumo di pesce e di olio di pesce e di semi.
Per completezza, esiste un’altra categoria di acidi grassi polinsaturi, che sono gli omega-6, che derivano dagli oli vegetali della dieta che contengono acido linoleico.
Le piante possono sintetizzare da sole sia omega-3 che omega-6.
Anche gli oli di pesce contengono omega-3 e omega-6, particolarmente, come abbiamo visto, EPA e DHA.
Il pesce assimila questi acidi grassi poliinsaturi mangiando fitoplancton, che sono piante che galleggiano nell’acqua.
Nella dieta è molto importante il rapporto tra omega-6 (acido linoleico) e omega-3 (acido linolenico) e il rapporto ottimale varia tra 2:1 a 4:1.
Uno squilibrio fra omega-3 e omega-6 nella dieta, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.
Nella dieta americana, il rapporto è molto elevato e varia da 10:1 a 30:1, quindi esponendo a un rischio maggiore di malattie cardiache e infarto.
La dieta mediterranea, più ricca di pesce e verdura e quindi di PUFA omega 3, è maggiormente protettiva rispetto al rischio di malattie cardiovascolarI.

By Dott. Paolo Queirazza

Medicina e Chirurgia Estetica - Genova

10 CONSIGLI UTILI IN TEMA DI DIETA ANTI-AGING

10 CONSIGLI UTILI IN TEMA DI DIETA ANTI-AGING - Dott. Paolo Queirazza

La parola dieta deriva dal greco diaita, che significa modo di vivere. Una dieta appropriata è quindi una strategia vincente, da adottare per vivere bene e contrastare i processi e i segni dell’ invecchiamento.

1) BERE ALMENO 1,5 LITRI DI ACQUA AL GIORNO
L’acqua è il principale elemento del corpo umano. Bere è fondamentale e ci consente di fare un’altra cosa importantissima: depurare il nostro organismo e eliminare meglio e più velocemente tutte le tossine, che si sono formate nel nostro organismo.
Il processo di eliminazione delle sostanze di rifiuto, avviene in organi specifici, come l’intestino, mediante le feci, i reni, attraverso l’urina, i polmoni, attraverso la respirazione nella fase di espirazione e la pelle attraverso il sudore.
L’acqua agisce aiutando questi organi a rendere la loro funzione più rapida ed efficiente.
Bere molto significa scegliere le acque giuste per farlo bene e depurarsi con successo. Devi privilegiare quindi quelle con residuo fisso molto basso a 180°C (inferiore a 100 mg/l); infatti, il residuo fisso indica quanti sali in totale sono disciolti in quel tipo di acqua.
Un altro valore importante è quello che indica la quantità presente di ioni sodio (Na+), che dovrebbe essere molto bassa (inferiore a 5mg/l) per evitare che si verifichi ritenzione idrica.

2) LIMITARE ASSUNZIONE DI ZUCCHERI RAFFINATI (Zucchero bianco, dolcificanti delle bibite e dei dolci confezionati dall’industria)

3) PRIVILEGIARE I CARBOIDRATI INTEGRALI COME I CEREALI NON RAFFINATI A BASSO INDICE GLICEMICO (Ad esempio, LA PASTA, IL PANE E IL RISO INTEGRALI, sono carboidrati complessi, che grazie al loro alto contenuto in fibre vengono assorbiti lentamente senza provocare sbalzi della glicemia)

4) RIDURRE IL CONSUMO DI CARNI GRASSE E FORMAGGI GRASSI

5) INTERVALLARE METODI DI COTTURA SEMPLICE (vapore, pentola a pressione, slow cooker) E ABITUARSI A CONSUMARE ANCHE ALIMENTI CRUDI (Es.: verdure e frutta)

Vediamo nel dettaglio i punti 2-3-4-5.
Un’alimentazione scorretta può condurre ad assumere un eccesso di zuccheri, che, secondo recenti acquisizioni della ricerca, rovinano il collagene della pelle, favorendo quindi la formazione di nuove rughe e l’assottigliamento della cute. 
Il collagene, che è una proteina, subisce un processo di glicazione da parte dell’eccesso di zuccheri.
Questi prodotti della glicazione, denominati AGE (Advanced Glycation End Products), sono composti normali del metabolismo ma in caso di iperglicemia aumentano in modo cospicuo e, innescando anche fenomeni infiammatori e di stress ossidativo, favoriscono l’invecchiamento della cute e dell’intero organismo.
Inoltre, noi assumiamo anche AGE con la nostra alimentazione quotidiana, che possono generare a loro volta fenomeni negativi nel senso di una accelerazione dell’aging.
Gli AGE sono già presenti negli animali crudi e possono formarsi con la cottura, speciamente ad alte temperature, che si raggiungono normalmente con la cottura alla griglia, con la frittura, o alla brace. Temperature più basse, come quelle che si raggiungono con cotture al vapore, brasata, stufata o tipo slow-cooker, sono quelle che consentono di ridurre la formazione di AGE. Naturalmente non bisogna usare solo questi metodi ma privilegiare l’alternanza dei metodi e il buon senso.
Analizzando i principali alimenti, si è visto che i cibi che contengono grassi o proteine animali contengono maggiori quantità di di AGE, quindi è consigliabile ridurre il consumo di carni grasse e formaggi grassi; in questi ultimi, anche se sono crudi, possono esserci quantità notevoli di AGE, per via della pastorizzazione e della conservazione, per cui le reazioni di glicazione continuerebbero anche a temperatura ambiente, solo più lentamente.
Il più alto livello di AGE per quanto riguarda invece i carboidrati si trova negli alimenti cotti con il calore secco tipo crackers, biscotti, pane tostato, patatine, caramello.
Interrompere il circolo vizioso tra AGE prodotti col metaolismo, AGE esogeni, ovvero assunti con la dieta e processi infiammatori cronici, che vengono inescati dagli AGE, sarà di grande aiuto nella prevenzione dell’invecchiamento e migliorerà la produzione di nuovo collagene e la qualità di quello già presente.
Quindi orientarsi decisamente verso il consumo di 
carni magre e pesce, specialmente azzurro, privilegiare le cotture a basse temperature e aumentare il consumo di proteine vegetali.

6) AUMENTARE IL CONSUMO SETTIMANALE DI PESCE RICCO IN GRASSI OMEGA-3
L’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico) sono acidi grassi omega-3 e sono importantissimi sia per l’elasticità delle membrane cellulari, che per per il buon funzionamento delle cellule stesse.
Sono definiti acidi grassi poliinsaturi (PUFA) e derivano dall’acido grasso essenziale acido linolenico, che l’organismo non è in grado di produrre e che deve quindi essere assunto con la dieta. EPA e DHA hanno una ben nota azione protettiva sulla comparsa di malattie cerebrovascolari ma sono importanti anche in tema di anti-aging, vediamo perché. Si è visto che EPA e DHA diminuiscono il tasso di accorciamento dei TELOMERI, che costituiscono la parte terminale dei cromosomi, ovvero la struttura in cui si presenta il DNA dentro le cellule. La lunghezza dei telomeri è direttamente correlata al tasso di invecchiamento e alla longevità di una persona, il che è intuitivo, perché l’accorciamento del DNA durante le ripetute replicazioni cellulari, che avvengono nell’organismo, alla lunga potrebbe favorire delle disfunzioni nelle cellule e di conseguenza favorire il processo di invecchiamento. La fonte più comune di EPA, che è il precursore del DHA, è il consumo di pesce e di olio di pesce e di semi.
Per completezza, esiste un’altra categoria di acidi grassi polinsaturi, che sono gli omega-6, che derivano dagli oli vegetali della dieta che contengono acido linoleico.
Le piante possono sintetizzare da sole sia omega-3 che omega-6.
Anche gli oli di pesce contengono omega-3 e omega-6, particolarmente, come abbiamo visto, EPA e DHA.
Il pesce assimila questi acidi grassi poliinsaturi mangiando fitoplancton, che sono piante che galleggiano nell’acqua.
Nella dieta è molto importante il rapporto tra omega-6 (acido linoleico) e omega-3 (acido linolenico) e il rapporto ottimale varia tra 2:1 a 4:1.
Uno squilibrio fra omega-3 e omega-6 nella dieta, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari.
Nella dieta americana, il rapporto è molto elevato e varia da 10:1 a 30:1, quindi esponendo a un rischio maggiore di malattie cardiache e infarto.
La dieta mediterranea, più ricca di pesce e verdura e quindi di PUFA omega 3, è maggiormente protettiva rispetto al rischio di malattie cardiovascolari.

7) CONSUMARE TUTTI I GIORNI PORZIONI ABBONDANTI DI FRUTTA E VERDURE FRESCHE
Variare la quantità, scegliere le qualità colorate, privilegiare la frutta e verdura di stagione. La vitamina C, potente antiossidante è largamente presente nella frutta e nella verdura, che contengono anche polifenoli, flavonoidi, antociani e numerose altre sostanze ad azione antiossidante e antiinfiammatoria.
Aumentano inoltre l’apporto di fibre, che sono utili sia per la funzionalità intestinale, con la conseguente eliminazione delle scorie sia per limitare l’assorbimento di grassi e zuccheri.

8) CONDIRE CON OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
L’uso quotidiano e sistematico fornisce un apporto costante di sostanze antiossidanti come la vitamina E, polifenoli, flavonoidi, che riducono lo stress ossidativo.
9) PASSATA DI POMODORO PER CONDIRE

I pomodori sono ricchi di licopene, un carotenoide, che possiede una potente azione antiossidante contro i danni da radicali liberi.

10) AUMENTARE LE SPEZIE PER CONDIRE (CURCUMA, ZENZERO)
La curcuma, ad esempio, con il suo componente fondamentale, la curcumina, è un potente antiossidante e antiinfiammatorio. Aggiunta agi alimenti, tipo, pasta, riso, zuppe, minestre è maggiormente biodisponibile e per amentare questo fattore si può mescolare con un po’ di pepe.

By Dott. Paolo Queirazza

Medicina e Chirurgia Estetica - Genova

STILE DI VITA SANO E PREVENZIONE DELL'INVECCHIAMENTO

STILE DI VITA SANO E PREVENZIONE DELL'INVECCHIAMENTO - Dott. Paolo Queirazza

PRENDI IL CONTROLLO DELLA TUA BELLEZZA: LA SCELTA DI UNO STILE DI VITA SANO è fondamentale per la prevenzione dell'invecchiamento.
Abitudini sbagliate, condizionano anche i risultati di qualsiasi trattamento estetico, specie se di tipo rigenerativo e ne limitano la durata nel tempo.


La qualità della vita è un concetto generico che indica la percezione soggettiva di un benessere (emotivo sociale e fisico) di una persona e della sua capacità di svolgere, in modo soddisfacente, tutti i compiti della vita quotidiana.
Lo stile divita sano è rappresentato invece dalle scelte di ciascuno di noi per mantenere il benessere psico-fisico ed è quindi un mezzo per raggiungere i propri obiettivi di salute.
Uno stile di vita sano è fondamentale perché consente di ridurre tutti i fattori che sono chiamati in causa nel processo di invecchiamento e di aumentare invece tutti quelli che proteggono il nostro organismo.
L’alimentazione riveste un ruolo cruciale nella prevenzione dell’invecchiamento.
Una dieta scorretta provoca danni cellulari in più livelli del nostro organismo; consumare eccessive quantità di cibo causa un aumento del nostro metabolismo, che a sua volta innalza bruscamente le quantità di ossigeno, fonte di sostanze tossiche, come i radicali liberi.
Ecco una serie di consigli utili per uno stile di vita sano, che sembrano ovvi ma dobbiamo sforzarci di metterli in pratica perché uno stile di vita adeguato consente di prevenire e rallentare l’invecchiamento; migliora infatti, lo stato di salute perché ripristina e ottimizza tutte le funzioni fisiologiche e il metabolismo, riduce l’accumulo di radicali l’iberi e l’infiammazione e rafforza la reattività del nostro sistema immunitario.

• Non fumare. Non servono ulteriori commenti, oltre a tutti gli altri danni ben conosciuti, contribuisce ad alterare forma e struttura della pelle; a tutti è nota la pelle grigia dei fumatori e il fatto che sembrino più vecchi rispetto alla loro età (smokers face).

• Evitare una esposizione prolungata al sole. Il sole è una radiazione benefica, senza la quale non ci sarebbe vita sulla terra, ma ci vogliono alcuni accorgimenti di buon senso, per evitare un danno cellulare, come ad esempio, l’utilizzo di filtri solari specifici e l’integrazione orale con vitamina E.

• Il vino va bene ma è necessario moderarne il consumo

• Bere molta acqua durante il giorno (almeno 1,5-2/litri)

• Mangiare almeno 3 volte settimana pesce, ricco in acidi grassi essenziali omega-3

• Preferire alimenti integrali, a basso indice glicemico
• Utilizzare olio extravergine di oliva

• Seguire una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali). Inoltre, mangiare molta frutta e verdura di stagione, consente di apportare vitamine, sali minerali e antiossidanti benefici per la salute

• Evitare di bere bevande zuccherate o light

• Potenziare l’attività fisica ma non esagerare: se troppo prolungata ed intensa, piò aumentare i radicali liberi perché mentre viene svolta si incrementa enormemente l’ossigeno, che rappresenta il principale substrato da cui si formano (ros: reactive oxygen species)

• Utilizzare spezie antiossidanti come zenzero e curcuma; quest’ultima, può essere mischiata con un pochino di pepe, per renderla maggiormente biodisponibile

• Tè verde. Bisognerebbe berne almeno 1 litro al giorno. Contiene l’epigallocatechina-3-gallato, un composto polifenolico, che ha una potentissima azione antiossidante.

• Sonno. Dormire bene favorisce la produzione di un ormone importantissimo il GH, l’ormone della crescita, molto importante in termini di anti-aging. La produzione di cortisolo invece, l’ormone dello stress, aumenta in modo considerevole in assenza di sonno.

By Dott. Paolo Queirazza

Medicina e Chirurgia Estetica - Genova

Dott. Paolo Queirazza

Dott. Paolo Queirazza

Dott. Paolo Queirazza